si vive, si sogna, ma non si realizza. passeggiare mano nella mano lungo il porto di un paesino d’inverno, in una giornata di sole. passeggiare guardando le barche e dirsi che un giorno ne compreremo una, la più semplice che ci sia. tu la sai già guidare, io vivo sul mare. i sogni si realizzano sempre almeno in due.
vivere cose da sogno e non avere coraggio. perché si chiede al sogno di riempirci di certezze e dimostrarci che non ci sta ingannando. ma un sogno non è certo per natura. siamo programmati per credere che è la cosa più lontana dalla realtà, solo perché quello che vedo nel sonno cambia ogni notte, mentre ogni mattina mi sveglio nella stessa stanza.
sogno è antinomo di verità. un sogno non è realtà, non è la vita di tutti i giorni, quello su cui basi la tua esistenza, ciò che ti darà da mangiare o che ti farà sentire realizzata. realizzarsi, che vuol dire? alla lettera, realizzare se stessi. allora c’è un te stesso irrealizzato – incompleto, insoddisfatto, insoluto? – e un ‘te’ che ha il dovere di realizzare, portare a compimento quel te stesso. una dimensione statica e una dinamica del sé.
mettiamo, ci sono io con quello che desidero, la mia realizzazione in potenza, e c’è la parte di me che ne è responsabile, a cui ho affidato questi desideri. è lei che deve darmi indietro qualcosa, restituirmi la mia realizzazione. vai nel mondo e realizzami! e il sogno, in tutto questo? se per natura pensiamo che non possa essere quello che ci farà sentire realizzati allora è chiaro che i sogni non si realizzano. ma cosa vorrebbe dire credere in un sogno, puntare tutto e sbagliare? come gestire la paura del fallimento, il rimpianto? al rimpianto non si sfugge. puoi scegliere di far coincidere la tua realizzazione con la realizzazione del tuo sogno o non rischiare e abbracciare una realizzazione sicura e protetta: nel primo caso, qualora fallissi, rimpiangerai il tuo errore; nel secondo, rimpiangerai di non averci mai provato davvero.
in un caso penserai di aver perduto tutto, nell’altro ti sentirai dentro la bugia di una realizzazione parziale o finta, indotta, pianificata biologicamente, determinata, il frutto del lavoro di tutta una vita, il tormento: ‘io non volevo veramente fare questo’.

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