a margine di una qualunque estiva serata calatina
Ma perché si deve sempre vivere così, la scissione tra mille luoghi mi sembra un privilegio e un tormento a volte penso alla Sicilia come a una sorta di segreto suadente come qualcosa che nessuno può capire se non ci hai cresciuto le ossa qua dentro e però anche sempre come qualcosa che ti lancia da un’altra parte come un segreto che vuole essere portato in giro per il mondo ma maledetto male-detto detto male e ogni volta che provi a confidarlo a qualcuno il destino è che nessuno possa capirti.
Ieri incontrato S. che non vedo mai ci vediamo periodicamente nella nostra città ma senza costanza ieri all’improvviso una valanga di parole mentre accanto gli altri scherzavano del nulla S. dalla camicia azzurra i pantaloni puliti blu i capelli cortissimi tutto ordinato io me lo ricordo al liceo fare dentro e fuori dalla sua classe di fronte alla mia, i capelli lunghi biondi ricci l’immagine del profilo con David Gilmour “si capisce che sono io” ascoltare le canzoni dei Pink Floyd o Emozioni di Battisti, i gomiti e le ginocchia pieni di croste dopo le cadute in bici.
Allora forse nessuno l’avrebbe detto ma S. stava provando e riprovando i concorsi per diventare ufficiale della finanza, una due tre quattro volte a dispetto di qualunque altra cosa al mondo. Ora con un bicchiere di birra in mano tra una sigaretta e l’altra seduti su questa pietra dove si radunano i giovani di questa città a quest’ora della sera in questa stagione, dell’Accademia mi racconta le luci e le ombre, gli ho chiesto ci ripensi? mi ha detto no senza esitazioni ché in mezzo a tutto questo non perde la lucidità di star vivendo il suo sogno, mi ha raccontato di aver fatto piangere una psicologa: è una storia bellissima, mi ha detto. Poi passiamo a parlare più in generale delle pressioni dei sacrifici che uno fa per fare quello che fa chiederti se quello che stai facendo è utile a qualcosa, se ti sarà utile a qualcosa – alla fine è come quando leggevi i promessi sposi a scuola e dicevi ma a che cazzo mi serve ora pensi minchia è fondamentale, è così alla fine. Che le pressioni che sentiamo adesso – il cervello che ti ripete non ce la faccio per esorcizzare – le viviamo perché viviamo così presto situazioni che sono normalmente vissute ad un’età più avanzata. Io gli dicevo delle aspettative del massimo da parte di tutti e mai sentirsi abbastanza, la performatività, competitività, la sopraffazione asfissiante, i pianti a letto ogni notte, lui: stai superando te stessa, questo stai facendo.

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