Le piazze di NY

Herald Square

Le piazze di New York i luoghi preferiti quella volta che camminando per strada c’erano quattro che stavano suonando jazz la gente era seduta ai tavolini colorati che sembrano un po’ Parigi mi sono seduta una signora con un cappello pieno di piume di quelli che si stringono sotto il mento apprezzava oscillando il capo mi siedo all’ombra in questa giornata in cui è ancora estate e bevo la spremuta presa a un camioncino sulla 5th osservo i membri della Terry Waldos Gotham City band sono tutti degli anziani signori che si divertono ridendo e guardandosi tra loro mentre suonano all’ombra dell’Empire il trombettista si è tolto le scarpe e comincia il suo assolo al segnale del pianista che è l’unico che sta in piedi sotto ai due ombrelloni aperti e alla cui estremità opposta sta il batterista più giovane chiuso nel suo ritmo. Mentre il trombettista viene avanti cantando At Sundown passa un signore portando un cartello nello zaino con scritto “Nato Biden all lies” da un lato e “Stop Biden war for profits” dall’altro un gruppo di ragazzi con lo stesso cappellino NY fanno dei video guardando superficialmente e passando avanti sorridendo intanto una signora mi si avvicina e parlando a bassa voce mi chiede se abbia qualche dollaro rispondendole vedo che un altro signore si è messo davanti ai quattro improvvisando un ballo a petto nudo trasporta un carrello pienissimo di qualunque cosa ballando fa cadere il box delle tips appare improvvisamente la sicurezza che si era mimetizzata lì intorno da qualche parte lo allontana un altro signore dal pubblico si alza per raccogliere le banconote volate via e rimetterle nel secchio qualche secondo dopo un altro passando raccoglie delle monetine da terra senza sapere da dove vengano.

Washington Square

Un signore sta suonando una chitarra con due manici in una jazz band mentre davanti a lui passa un ragazzo su uno skate minuscolo che ha posto per un solo piede. Alla mia destra ragazza bellissima. Alla mia sinistra ragazzo con computer e cappellino mi parla chiedendomi se sono amante del jazz e indovinando la mia nazionalità.
Persone nella fontana che parlano persone che si lavano chi arrotola un infinito manoscritto rovesciato per terra, “the longest poem of the world”, chi gioca a scacchi un altro signore davanti alla fontana suona da solo una tastierina cantando ha una voce e un aspetto da Ray Charles Look at this place, you can be free here la gente passando si ferma accanto a lui I was born here, you can become who you want here chi gli dà una pacca sulla spalla chi gli stringe la mano mentre lui continua a suonare con l’altra New York City ladies and gentlemen due ragazze accanto a lui ballano yeess look at the sun, people enjoying the day una di loro cerca di abbracciarlo be free in the music, you are feeling good, aren’t you? Io mangio dalla vaschetta del mio pranzo alle spalle della biblioteca da lontano si sente la musica di un batterista rock attorno a cui si raccoglie tantissimo pubblico tra cui un’anziana signora che balla più di tutti alright, like this l’ho vista lì davanti a quel batterista sotto ogni stagione. Mi piace pensare che lei sia l’altra anima di quell’anziano signore che vedo tutti i giorni seduto sul suo sgabello sotto le impalcature del palazzo all’angolo tra W4 e Broadway sempre lì a fare la settimana enigmistica – chissà come la chiamano qui – non alza mai lo sguardo anche se io lo guardo sempre molto da vicino mi rassicura trovarlo a quell’angolo in ogni stagione che passa.

Union Square

Sono passata l’altro giorno a Union Square anche se non mi capita spesso, un gruppo di musica organica seduto a terra sui tappeti dava le spalle al palazzo con l’enorme proiezione in rosso del countdown per la fine del mondo, li guardavo con curiosità loro cristici vestiti con tuniche bianche sorridenti mi invitavano a prendere un opuscolo con aria serafica. Poco più in là due studenti universitari avevano allestito un angolo per la loro musica con una tastiera e poco altro.
Di fronte a loro un batterista da solo suonava Hot N Cold di Katy Perry pubblicizzando con un QR code il suo account Instagram di qualche migliaia di follower. Un signore con una cassa metteva Michael Jackson da una parte altri giocavano a scacchi sui tavolini con le scacchiere disegnate. Poco prima il mercato il banchetto dei funghi di ogni tipo quello dei pomodori di ogni colore da poter assaggiare. E così via.

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