sere fa
da leggere ascoltando https://www.youtube.com/watch?v=N8aG6lO38lE
Questi enormi serpenti che si incrociano, si scambiano la coda dalla mia finestra, il ragazzo che mi saluta dall’altro vagone sulla metro di Parigi. E non ne posso più di sentire questo vento ululare fuori dalla stessa finestra.
È buffo ma quando vivi da sola a volte è una grande soddisfazione anche solo cucinare qualcosa di sufficiente per la cena, lavare i piatti e se stessi prima di andare a dormire e infilarsi a letto nel modo giusto. Sembra stupido ma dà grande soddisfazione quando sai che la cosa più probabile che avresti fatto sarebbe stata lasciarti cadere sul cuscino senza cena svegliandoti alle 2 infreddolita e affamata in un momento in cui non puoi cucinare nulla. Stasera provo quel genere di soddisfazione.
Dove devo andare per stare in pace da sola?
Nostalgia dei tempi del liceo in cui periodicamente sapevo di dover parlare con N. perché parlare con lei era diverso era mistico nostalgia dei viaggi in motorino per studiare prima delle verifiche di matematica della chiarezza dei sogni da perseguire – di quando ti risultavano i problemi! – dell’imperanza di quel sapere che dovevo parlare con lei della liberazione dopo averci parlato della lucidità misteriosa di alcune cose importanti che avevo bisogno di guardare dall’interno di chiamare col loro nome capacità a me ignota a lei stranota. Bisogno delle sue narrazioni sui tarocchi del suo essere nera del suo credere in alcune cose incredibili che ti faceva bene ascoltare.
Sono io che le vedo tremare o tremano veramente? Non parlo delle stelle ma delle lucine – ma anche il mio occhio la mia palpebra trema.
Radicarsi e fiorire. Normalizzare lo straordinario.
Un po’ funky un po’ indie un pizzico di jazz un po’ baustelliano ma anche dall’aria francese e una carezza cantautoriale possibilmente sambeggiante.
È così bello stare da soli stare con gli altri.

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